Artists

Ong Ngoc Phuong

 

Phuong è un'artista italiana di origini cino-vietnamite, pittrice, illustratrice e modella professionista.

E' nata il 13 Luglio 1991 a Cento (Ferrara). Inizia il suo percorso artistico frequentando il Liceo Artistico "Ex" Arturo Martini (ora Antonio Canova) di Vicenza-indirizzo Grafico Figurativo e il corso di pittura di Carlo Di Raco all'Accademia di Belle Arti di Venezia. 

Attualmente risiede a Vicenza. 

Ha esposto e partecipa a varie mostre e collettive sia nel vicentino che in territorio nazionale ed internazionale.

Dipinge prevalentemente acquerelli su carta e dipinti ad olio o acrilico su tela e legno.

"Ritraggo essenzialmente donne in momenti di attesa: figure femminili colte nella loro nuda personalità. Tema capitale dei miei lavori è il rapporto fra la donna e la Natura, spesso raffigurato in autoritratti."

"Penso che il disegno e la pittura siano stati la mia salvezza, l'unico modo per salvarmi dall'essere infelice."

"Disegnare e dipingere sono per me una maniacale necessità che nasce anche dalla consapevolezza che trecentosessantacinque giorni l’anno hanno macchiato, scavato e ferito la mia pelle. C'è qualcosa di molto importante che perdiamo crescendo e io voglio ritrovarlo."

Da sempre appassionata di fotografia, partecipa alla sua prima collettiva di polaroid nel 2019 in occasione di Iso600 Bologna, vincendo il Paoletti Foto 2019 Talent Prize.

La sua produzione è piuttosto giovane e recente; ha iniziato nel 2019 ad usare polaroid come mezzo e supporto da affiancare ai suoi tradizionali lavori pittorici, trovando nello spazio di una cornice uno strumento utile a raccontare una storia e renderla universale.

 

Progetto per ISO 600 PORTFOLIO:

“(Di)Visioni”

E' un gioco di parole tra le parole “divisioni” e “visioni”.

Ciò che ho voluto indagare in queste fotografie dipinte, è la relazione tra l'Uno e l'Altro, intesi sia come lo “stesso” in relazione all' “estraneo”, sia come “inconscio” e “subconscio” in rapporto al “conscio”. Ciò che lega queste “visioni” è la totale simbiosi con la natura e l'uomo.

E' una donna o una gru la figura che scorgiamo? O forse è la nostra mente che ci indica cosa definire per prima?

E cos'è che ci determina se siano una o due figure e non la stessa quella che vediamo?

Ciò che vediamo fa parte di un tutto e idealmente, sono unite e costituiscono un insieme o sono divise?

Felicita Russo

 

Felicita Russo, classe 1974, è una fotografa autodidatta e si è avvicinata al mondo della fotografia analogica e allo sviluppo e la stampa analogica con l'astrofotografia ancora adolescente. Nel corso degli anni ha sperimentato varie tecniche fotografiche, tra cui la fotografia infrarosso e le manipolazioni con polaroid, fino ad approdare al lightpainting al quale si dedica completamente dall'inizio del 2018.

In qualità di vicepresidente dell'Associazione Culturale Provediemozioni.it, un circolo fotografico con base a Bologna, è stata curatrice di diversi progetti fotografici e in particolare di un progetto di lightpainting intitolato “Bologna: racconti con un fil di luce” culminato con una mostra nell'ambito di ArtCity Bologna 2020.

Ha preso parte a 2 edizioni di Polaroiders on tour e ad una esposizione collettiva nell'ambito del festival di fotografia sperimentale EXP.20. E' inoltre stata selezionata per la pubblicazione della polaroiders selection “Camera con vista”  nel 2019.

 

In occasione di ISO600 PORTFOLIO presenta:

“Paesaggi immaginari” un portfolio iniziato nel 2017 con i primi lightpainting su polaroid fatti con la Impossible I-1 inizialmente e con la Polaroid Original Onestep+ più recentemente. Il suo strumento prediletto per il lightpainting in polaroid è la fibra ottica che le ha permesso di mettere a punto diversi stratagemmi per ricreare in studio stelle e nebulose dalle quali tanto era affascinata in adolescenza. Con il tempo poi questi cieli immaginari hanno cominciato a popolare una serie di scene paesaggistiche, spesso ispirate alla pittura moderna, che sono entrate a far parte prepotentemente di questo portfolio.