Bipersonale di Franco Mammana e Umberto Mancini

Hotel Tre Vecchi - Via dell'Indipendenza, 47, 40121 Bologna

PolaMito - Umberto Mancini

 

L’idea di questi mosaici nasce da un recente lavoro in cui sono stato “costretto” ad interpretare cose scritte o fatte da altri.

Ho continuato a giocare su questa strada e l’idea di “vedere” le icone della mitologia in un modo più moderno e completamente diverso rispetto alle icone che la cultura classica ci ha trasmesso, mi incuriosiva molto.

 

E’ un idea che sto elaborando anche per altre figure, e la mitologia offre molti spunti dove il rimando tra presente e passato è frequente.

 

Il mosaico, inoltre, per la sua stessa natura, per come è pensato e per come lo uso io, si presta molto all’idea di qualcosa che può essere visto in tanti modi.

"Chimera " - Umberto Mancini


LAPO_FIAMMELLA_cane_futurista ( particolare ) - Franco Mammana

Spazialità - Franco Mammana

 

Dimensione materiale e temporale si scompongono in improbabili frammenti perdendo l’originaria identità per poi ricomporsi in nuove realtà.

Grazie al medium istantaneo, alle sue intrinseche peculiarità fisiche e manipolatorie, gli elementi trovano nel processo morte/rinascita la chiave della propria trasformazione in nuove dinamiche spaziali dove i luoghi e il tempo mutano, si dilatano o si riducono mantenendo comunque la propria primitiva essenza.



Portraits Composition - Personale di Roberto Bramati

Hotel Europa - Via Cesare Boldrini, 11, 40121 Bologna

" Possible Time to Impossible Polaroid " - Roberto Bramati

 Portraits Composition

 

L’esposizione fotografica percorre, attraverso diversi stili, la tematica del ritratto, utilizzando pellicole istantanee “IMPOSSIBLE” con apparecchi polaroid; assemblate a mosaico al fine di creare un’unica opera.

 

Vista da una certa distanza si ha un effetto d’insieme mentre mano a mano che ci si avvicina si riesce a cogliere il significato dei vari gruppi di fotogrammi come sfaccettature del ritratto al pari dell’espressività poliedrica dell’essere umano.

 

Volendo ci si può spingere  fino ad analizzare il singolo scatto come foto a se stessa estrapolandola dal contesto d’insieme.

 

Ripercorrendo la ritrattistica, in polaroid assemblata a mosaico, in senso temporale inverso rispetto ai diversi stili creativi, accomunati comunque da una matrice futurista- Dadaista,  pop art in senso esteso.

 

Le prime opere rappresentano la composizione di ritratti con uno stile riconducibile al fotografo Maurizio Galimberti (classe 1956 di Como - Italia), per poi passare ad alcuni ritratti più sintetici di dettaglio del viso,  alcune opere a sottrazione di luce ed un ritratto a coppia, dai toni di luce dell’incarnato e prospettive Leonardesche.  Chiudono l’esposizione  qualche opera  di uno stile riconducibile a David Hockney (classe del 1937 di Bradford  -  Regno Unito) o Umberto Boccioni se gli vogliamo dare una chiave di lettura artistico pittorica antecedente (classe 1882 Reggio Calabria – Italia). 


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